Mat. -
Funzioni di una variabile: data una funzione algebrica y = f(x),
si dicono
punti di m. e m. relativi i punti X
0 appartenenti
alla curva, tali da soddisfare le seguenti
uguaglianze:
f(x
0) > f(x) (punto di massimo)
f(x
0) < f(x) (punto di minimo)
Il valore che la
funzione assume nei due punti viene definito rispettivamente
massimo
relativo e
minimo relativo della funzione. Quando invece la funzione
assume nel punto x
0 un valore uguale al proprio limite superiore o
inferiore, il punto è detto di
massimo assoluto o di
minimo
assoluto. I punti di
m. e m. di una funzione sono detti anche
estremi di una funzione. Per la determinazione dei
m. e m. si
ricorre all'impiego dell'analisi matematica che, al contrario del metodo
sperimentale, consente di risolvere il problema con precisione e di individuare
i punti estremi per mezzo delle derivate. Nel calcolo infinitesimale, la
derivata di una funzione rappresenta la tangente alla curva (ovvero la pendenza,
o andamento, della curva). Pertanto, se in un punto x
0 la derivata
è uguale a 0, ciò significa che la pendenza è nulla e la
curva ha raggiunto un massimo o un minimo. Quindi, data una funzione y = f(x) a
una variabile, se ne calcola la derivata prima f'(x) e si risolve l'equazione
f'(x) = 0
Se x
0 è una delle radici
reali dell'equazione, per stabilire se si tratta di un massimo o di un minimo si
calcola la varianza della derivata prima in x
0 mediante la derivata
seconda di f(x), ovvero f"(x). Se f" x
0 > 0 la curva è
crescente e pertanto si ha un punto di minimo; se f" x
0 < 0 la
curva è decrescente e si ha un punto di massimo. Se f" x
0 = 0
si calcola la derivata terza valutata in x
0, f"'(x
0). Se
f"'(x
0) è diversa da 0, il punto x
0 non rappresenta
né un massimo né un minimo, bensì un
flesso; se
f"'(x
0) = 0, si calcola f""( x
0): per valori > 0 il
punto x
0 è un minimo relativo, per valori < 0 x
0
è un punto di massimo relativo. Se f""( x
0) = 0 si calcolano
le successive derivate fino a fⁿ( x
0). Se la prima derivata in
x
0 che non si annulla è di ordine pari si ha un massimo o un
minimo a seconda che essa sia positiva o negativa; se invece è di ordine
dispari il punto rappresenta un flesso. ║
Funzioni di 2 o più
variabili: nel caso di una funzione a due variabili z = f(x, y) la
determinazione dei
m. e m. della funzione richiede calcoli più
complessi rispetto ai precedenti. Per prima cosa bisogna risolvere il
sistema

Se non esistono soluzioni non
si hanno
m. e m.; se invece x = x
0 e y = y
0 allora
bisogna calcolare il determinante hessiano (H):

Sia H(x
0, y
0) > 0;
se

e quindi

si ha un minimo. Se
invece

e quindi

si ha un massimo. Se
H(x
0, y
0) < 0 non si hanno
m. e m.; se
H(x
0, y
0) = 0 il ricorso alle derivate parziali del
secondo ordine non basta per definire se c'è un estremo e quindi si
devono calcolare le derivate di ordine superiore.